Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Tra due mondi (Le quai de Ouistreham)

 
pic_movie_1561   NUM   1561  
  DATA E CINEMA   2022.09.02 ARENA FIUME  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Emmanuel Carrere  
  ATTORI   Juliette Binoche, Hélène Lambert, Louise Pociecka, Steve Papagiannis, Aude Ruyter, Jérémy Lechevallier, Kévin Maspimby, Faïçal Zoua, Arnaud Duval, Didier Pupin, Léa Carne  
  PRODUTTORE   Ciné France Studios, Curiosa Films, France Télévision Distribution  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Mathieu Lamboley  
  PAESE   Francia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2021  
  DURATA   106 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/tra-due-mondi/58944/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Tra due mondi, film diretto da Emmanuel Carrère, racconta la storia di Marianne Winckler (Juliette Binoche), una nota scrittrice che decide di iniziare a lavorare a un romanzo, che tratti il lavoro precario nella società francese. Per documentarsi sull'argomento, la donna decide di vivere lei stessa questa realtà e inizia a lavorare come "infiltrata" per alcuni mesi, come addetta alle pulizie sui traghetti che solcano la Manica.
Quello che scopre va oltre il problema della precarietà, infatti le donne sono costrette a lavorare per pochi spicci in condizioni misere e ritmi massacranti, che restano invisibili agli occhi della società. Nonostante il lavoro sia umiliante, tra le sue compagne c'è una grande solidarietà, che le unisce in questa situazione delicata; in particolare Marianne fa la conoscenza di Christèle (Hélène Lambert), una madre single che non si arrende mai. L'identità della reporter, però, presto verrà scoperta e quali saranno le conseguenze?

CURIOSITÀ SU TRA DUE MONDI
- Il film è tratto dal romanzo-inchiesta della giornalista Florence Aubenas.
- Le riprese sono state girate a Caen, città portuale settentrionale della Francia.
- Film d'inaugurazione della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2021.
 

COMMENTO   Tra due mondi, la recensione: Juliette Binoche nella morsa del precariato

Non è un caso che a occuparsi dell'adattamento di Tra due mondi sia stato Emmanuel Carrère. Il romanziere, regista, sceneggiatore e giornalista francese è stato voluto da Juliette Binoche per la sua sensibilità nei confronti di tematiche sociopolitiche. L'idea di portare al cinema il libro-inchiesta della giornalista di Le Monde Florence Aubenas Le Quai de Ouistreham (The Night Cleaner) è proprio della Binoche, motore del progetto, che ha coinvolto Carrère in quella che è la sua terza regia. Come evidenzia la nostra recensione di Tra due mondi, al cinema dal 7 aprile con Teodora Film, Juliette Binoche è uno degli ingredienti essenziali del film insieme all'attualità dei temi trattati: precariato, povertà e salario minimo. La versatilità della diva d'oltralpe le permette di calarsi con efficacia in ogni tipo di ruolo e il suo talento la rende credibile anche nei panni di una donna in difficoltà economiche che passa dal limbo dell'ufficio di collocamento alle fatiche di un'impresa di pulizie.

Juliette Binoche interpreta Marianne Winckler, una donna separata che ha lasciato Parigi per trasferirsi in una cittadina di provincia nel nord della Francia, realtà ben poco glamour in cui dominano le difficoltà del quotidiano. In realtà Marianne è una nota scrittrice che si finge povera per fare ricerca per il suo nuovo libro, ambientato nel mondo del precariato e delle imprese di pulizie. Per condurre la sua indagine sotto copertura, la donna mente alle colleghe che versano in difficoltà economiche, ma nonostante tutto sono pronte a offrirle amicizia, sostegno e solidarietà.

IL DRAMMA DELLA FINZIONE
Per rendere più accattivante la struttura narrativa di Tra due mondi, Emmanuel Carrère sceglie di rivelare l'identità di Marianne Winckler in corso d'opera, prendendo come punto di riferimento uno spettatore che ne sa di più dei personaggi, ma al tempo stesso viene sorpreso da svolte narrative inaspettate. Lo sforzo maggiore di Carrère è quello di raccontare una vicenda emotivamente coinvolgente conservando, al tempo stesso, l'approccio documentaristico del materiale d'origine. Questa duplice anima si traduce, però, in un approccio che oscilla tra l'ingenuo e l'altezzoso.

Lo scopo di Tra due mondi è quello di denunciare le difficili condizioni di lavoro delle lavoratrici precarie francesi, sballottate da un lavoro pesante all'altro senza tutele, garanzie né diritti. Nel raccontare i turni massacranti e le levatacce notturne di Marianne e delle colleghe per pulire le stanze dei traghetti che fanno la spola quotidiana attraverso la Manica, tra Ouistreham e Portsmouth, Emmanuel Carrère descrive il mondo del sottoproletariato al femminile raccontando storie di madri single, mogli costrette a sacrifici per sbarcare il lunario o giovani che mettono da parte i soldi per costruirsi un'esistenza migliore. Lo stesso universo esplorato da Ken Loach sul versante inglese, ma seppur attento ai dettagli e curioso del quotidiano, Carrère manca della forza emotiva e della sete di giustizia del collega britannico.

UNO SGUARDO D'AUTORE TROPPO DISTANTE DAL QUOTIDIANO
La scelta di raccontare il mondo del precariato da un punto di vista esterno, quello di una donna che appartiene a un ceto superiore e ha scelto di calarsi nei panni delle lavoratrici precarie per capire la loro esistenza, è il cardine che detta le regole del dramma in Tra due mondi. A differenza dei personaggi di Ken Loach, che lottano per la propria sopravvivenza, la lacerazione interiore di Marianne nasce dalla sfasatura tra il mondo a cui appartiene e quello in cui ha scelto di introdursi per esigenze lavorative. Più precisamente, dal senso di colpa che la consuma all'idea di essersi inserita in una realtà da cui può trarsi fuori in ogni momento, mentre per le altre è l'unica vita possibile.

Juliette Binoche ha talento da vendere e riesce a veicolare con convinzione il dramma interiore del suo personaggio, ribattendo colpo su colpo all'esigenza di Emmanuel Carrère di una rappresentazione naturalistica. Al talento della diva francese si aggiunge l'efficacia del cast in toto, composto in buona parte da attrici non professioniste. Il calore e l'umanità dei personaggi emergono in tante sequenze, tra le più riuscite la traversata imprevista della Manica di Marianne e delle sue colleghe. Il finale rappresenta, però, la presa di coscienza da parte dei personaggi e dello stesso spettatore del fatto che le gesta di Marianne non si tradurranno in un miglioramento delle condizioni di vita per le altre. Dopo un breve contatto, i due mondi a cui fa riferimento il titolo continueranno a restare ben separati. Alla partecipazione emotiva di Ken Loach, si sostituisce lo sguardo consapevole, ma distante del personaggio di Juliette Binoche che incarna quello dello stesso Emmanuel Carrère, più interessato a fotografare la situazione che a fare qualcosa per modificarla.

CONCLUSIONI
La recensione di Tra due mondi evidenzia gli ingredienti essenziali della terza regia di Emmanuel Carrère: l'attualità dei temi trattati come precariato, povertà e salario minimo e la presenza di Juliette Binoche, vero motore del film. Il dramma ambientato nel nord della Francia si distingue per un approccio diretto di tipo naturalistico, ma la discrepanza del punto di vista del narratore, che appartiene a un certo abbiente rispetto all'universo oggetto dell'indagine, alla lunga si fa sentire.

(da https://movieplayer.it/articoli/tra-due-mondi-recensione_26714/)