Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Lunana: Il villaggio alla fine del mondo (Lunana - A yak in the classroom)

 
pic_movie_1543   NUM   1543  
  DATA E CINEMA   2022.05.03 KAPPADUE  
  RASSEGNA   CINEMA D'ESSAI  
 
     
  REGISTA   Pawo Choyning Dorji  
  ATTORI   Sherab Dorji, Kelden Lhamo Gurung, Ugyen Norbu Lhendup, Pem Zam, Sangay Lham, Chimi Dem  
  PRODUTTORE   Dangphu Dingphu: A 3 Pigs Production  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Bhutan  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2021  
  DURATA   110 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/lunana-il-villaggio-alla-fine-del-mondo/61730/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Lunana: Il villaggio alla fine del mondo, il film diretto da Pawo Choyning Dorji, racconta la storia vera di Ugyen, un giovane insegnante del Bhutan moderno, che si sottrae ai suoi doveri mentre progetta di andare in Australia per diventare un cantante.
Come rimprovero, i suoi superiori lo mandano nella scuola più remota del mondo, in un villaggio chiamato Lunana, per completare il suo servizio. Dopo un viaggio di 8 giorni di cammino, Ugyen si ritrova esiliato dalle sue comodità occidentalizzate.
A Lunana non c’è elettricità, né libri di testo e nemmeno una lavagna. Sebbene poveri, gli abitanti del villaggio porgono un caloroso benvenuto al loro nuovo insegnante, ma lui deve affrontare lo scoraggiante compito di insegnare ai bambini del villaggio senza alcuno strumento didattico a disposizione. Preso dallo sconforto, è sul punto di decidere di tornare a casa, ma poco a poco inizia a conoscere le difficoltà nella vita degli straordinari bambini a cui insegna, tanto da sentirsi cambiato grazie alla straordinaria forza spirituale degli abitanti del villaggio.
 

COMMENTO   Lunana: Il villaggio alla fine del mondo, la recensione: buon viaggio, professore

Per la prima volta in quasi un secolo, il Bhutan ha avuto un film nella cinquina dei lungometraggi che concorrono per l'Oscar del miglior titolo internazionale. Un film che il pubblico italiano ha ora modo di vedere in sala, ragion per cui scriviamo questa recensione di Lunana: Il villaggio alla fine del mondo. Un titolo piccolo e delicato, di un regista esordiente che nella cinquina se l'è dovuta vedere con opere di cineasti affermati quali Paolo Sorrentino, Joachim Trier e Ryusuke Hamaguchi, quest'ultimo trionfatore nella categoria. Un titolo la cui stessa presenza in quella rosa di candidati è una grande vittoria, duplice: il film era infatti stato sottoposto all'attenzione dell'Academy già per l'edizione 2021, salvo poi essere squalificato perché non rispettava i criteri legati alla commissione nazionale che deve scegliere il lungometraggio; e così, un anno dopo, c'è stato il secondo tentativo, questa volta andato in porto con l'inatteso ingresso nella cinquina finale, a discapito di papabili dal profilo più prestigioso come quelli provenienti dalla Finlandia, dall'Austria e dall'Iran.

UN ALTRO TIPO DI VIAGGIO D'ISTRUZIONE
Lunana: Il villaggio alla fine del mondo racconta le vicende di Ugyen, giovane insegnante che non presta particolare attenzione ai propri studenti poiché fissato con il sogno di andare in Australia e diventare cantante. Per rimetterlo in riga, i superiori lo mandano nella località più remota del paese, e forse del mondo intero: Lunana, un villaggio a quasi 5.000 metri di altitudine e raggiungibile praticamente solo a piedi, facendo un viaggio di ben otto giorni. Una volta arrivato a destinazione, Ugyen si rende conto di essere un pesce fuor d'acqua: nel villaggio non c'è l'elettricità e non esistono passatempi come quelli a cui lui è abituato in città, e gli è richiesto di insegnare senza alcun vero supporto didattico. Inizialmente pronto a mollare tutto, il giovane si ricrede grazie alla gentilezza degli abitanti di Lunana, e piano piano comincia a integrarsi, al netto delle stramberie quotidiane come la presenza di uno yak in classe (da cui il titolo internazionale del film).

LEZIONI DI VITA
A prima vista, considerando il contesto in cui molte distribuzioni internazionali hanno preso la decisione di far uscire il film, può sembrare di trovarsi al cospetto di un'opera minore, la cui presenza nella prestigiosa cinquina al fianco di Drive My Car, È stata la mano di Dio, Flee e La persona peggiore del mondo sa di anomalia statistica (anche per la - stereotipata ma non troppo - abitudine dei membri votanti americani di non prestare particolare attenzione a cinematografie emergenti o quasi). E se da un lato c'è l'evidente aura da opera prima, con mezzi modesti e una premessa semplice, dall'altro nell'operato di Pawo Choyning Dorji c'è il medesimo, sincero calore umano che attraversa quelle dei colleghi. Sono tutte storie di rapporti interpersonali ed emozioni forti (in molti casi è parte integrante della trama il tema del lutto), con una forte carica empatica che arriva dritto al cuore, e non è da meno la vicenda degli abitanti di Lunana, che con la loro gentilezza regalano piccoli momenti di gioia e humour, resi con grande e impeccabile semplicità (vedi la gag dello yak). La storia giusta, basilare ma molto efficace, con cui far anche conoscere al pubblico internazionale il cinema del Bhutan, nella speranza che non si tratti di un'esperienza unica.

CONCLUSIONI
Chiudiamo la recensione di Lunana: Il villaggio alla fine del mondo, sottolineando come si tratti di un piccolo e coinvolgente esordio che segna la consacrazione del Bhutan come cinematografia emergente da seguire con interesse.

MOVIEPLAYER.IT 3.5/5 - VOTO MEDIO 5.0/5

(da https://movieplayer.it/articoli/lunana-il-villaggio-alla-fine-del-mondo-recensione_26684/)