Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Don't look up (Don't look up)

 
pic_movie_1541   NUM   1541  
  DATA E CINEMA   2022.04.12 NETFLIX  
  RASSEGNA   [STREAMING]  
 
     
  REGISTA   Adam McKay  
  ATTORI   Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Rob Morgan, Jonah Hill, Mark Rylance, Meryl Streep, Tyler Perry, Timothée Chalamet, Ariana Grande, Ron Perlman, Himesh Patel, Melanie Lynskey, Michael Chiklis, Tomer Sisley, Cate Blanchett  
  PRODUTTORE   Adam McKay, p.g.a. & Kevin Messick, p.g.a.  
  SCENEGGIATORE   Adam McKay  
  COMPOSITORE   Nicholas Britell  
  PAESE   USA  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2021  
  DURATA   145 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/don-t-look-up/61466/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Don't Look Up, film diretto da Adam McKay, racconta di come il professor Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) insieme a Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence), studentessa di astronomia prossima alla laurea, durante le loro ricerche facciano una scoperta terribile: una cometa, grande quanto l'Everest, è entrata nell'orbita del sistema solare ed è in rotta di collisione con il nostro pianeta. I due si affannano ad avvisare autorità competenti del possibile impatto, ma nessuno sembra essere interessato alla gravità di questa minaccia, che rischierebbe di distruggere la Terra e i suoi abitanti. Comunicare alla popolazione cosa potrebbe entrare nella nostra atmosfera sembra un avviso troppo scomodo e allarmistico da dare.

Randall e Kate non si arrendono e, sostenuti dal dottor Oglethorpe (Rob Morgan), danno inizio a tour per comunicare l'imminente catastrofe e giungono fino all'ufficio del Presidente Orlean (Meryl Streep) e di suo figlio, il capo di gabinetto Jason (Jonah Hill), che finiscono per minimizzare la cosa, non dedicandole la giusta attenzione. I due scienziati decidono quindi di rivolgersi alla comunicazione mediatica e si presentano nel programma mattutino di Brie (Cate Blanchett) e Jack (Tyler Perry), The Daily Rip, per allarmare i cittadini e avvertirli. Ma mancano 6 mesi allo scontro tra Terra e cometa e sembra che la popolazione sia troppo presa a fare altro, ovvero guardare il telefono e stare sui social media, per dedicarsi a una minaccia globale. Cosa riuscirà a far staccare loro gli occhi da uno schermo per rivolgerli al cielo?
 

COMMENTO   Don't Panic, l'umanità sta solo per neutralizzarsi. Una satira apocalittica è possibile, con la tensione di un film catastrofico e la credibilità di una storia che mette in primo piano nervi scoperti della nostra società, come la crisi ambientale. Adam McKay ci ha abituato a scherzare, ma neanche troppo, su tematiche molto serie. Qui realizza una spassosa commedia dal cast all star, pronta senza paura ad eruttare da ogni parte, con sana incoscienza e godimento per lo spettatore. Che ansia, ma anche che divertimento. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
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L’umanità si estinguerà con una farsa. Ma prima ne combinerà di tutti i colori. Può sembrare uno scenario paradossale, una satira estrema, ma in fondo Don’t Look Up di Adam McKay non lo si può che vedere con divertita ansia, godendosi la messa in rilievo di idiosincrasie deteriori della società e della politica di oggi, senza ignorare però il sapore amaro dato dalla consapevolezza che i bozzetti di folli politici e “famosi” non sono poi così diversi dai tanti che popolano le home page o i social. Una volta si sarebbe detto le prime pagine.

Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) è una dottoranda che fa ricerca insieme al suo professore, Randall Mindy (Leonardo Di Caprio), entrambi astronomi in un’università prestigiosa ma non troppo, Michigan State, pieno Midwest e lontana quindi dalla vetrina del New England. Una sera come tante scoprono che una cometa si sta dirigendo dritta verso il sistema solare. Nove chilometri di diametro e una rotta di collisione prevista con la Terra dopo poco più di sei mesi. Risultato previsto al 99,7%? Distruzione dell’umanità. Adios. A meno che non si provi con assoluta priorità a far qualcosa per deviare la traiettoria. Insomma, parte come Armageddon e in fondo Don’t Look Up è un film catastrofico, oltre che una satira apocalittica che fa ridere consapevolmente, al contrario di molti esempi del genere che lo fanno dietro una patina tremendamente seria. È proprio la vera serietà che si nasconde, insomma, dietro le esagerazioni spassose di questo film.

Sembra infatti che non interessi poi tanto a nessuno di quanto dimostrato con numeri e fatti dagli scienziati, in questi anni in cui l’autorevolezza la si conquista con buoni spesa o due ricerche su Google.

Dopo aver raccontato a suo modo la crisi finanziaria del 2008 con La grande scommessa, e il più ridicolo degli uomini politici americani degli ultimi anni, Dick Cheney, in Vice - L’uomo nell’ombra, Adam McKay racconta di due uomini di scienza che vengono ascoltati appena e con fastidio, poveri cavalieri della verità; tragica e come tale negata nonostante ogni evidenza, nell’era del conflitto zero, dopo secoli in cui opposte argomentazioni ci hanno portato a fare due passi sulla luna e dintorni. La Presidente degli Stati Uniti è una esilarante Meryl Streep, interessata più a nomine governative improbabili e scandaletti sessuali che al rischio della fine del mondo. Per non parlare del suo grottesco figlio, e capo dello staff, Jonah Hill. Ma i media? Il Grande Quotidiano ci prova anche, ma presto gli scienziati vengono dirottati nel Grande Show televisivo del mattino, dove bisogna sorridere e Di Caprio verrà attratto dalle sirene della notorietà, come altri scienziati in questi ultimi tempi, oltre che dalle truccatissime moine di una spassosa Cate Blanchett, cinica conduttrice che vive nella sua bolla.

Proprio il ripiegarsi su noi stessi, in bolle alimentate dagli algoritmi ormai prevalenti anche nella nostra testa, oltre che nei nostri compagni tecnologici quotidiani, è al centro di questa storia. Ogni piccolo universo ci sembra l’unico, il che porta a negare l’ascolto della bolla accanto, a non guardare in alto rendendoci conto di come siamo una briciola che sta perdendo l’equilibrio con l’ambiente che ci circonda. Come ci ricorda una citazione di inizio film dell’umorista Jack Hardey, scuola Saturday Night Live, “quando muoio, voglio farlo serenamente nel sonno come mio nonno. Non urlando di terrore come i passeggeri della sua macchina”.

La politica è talmente incancrenita in piccoli rituali e automatismi da perdere completamente il senso della realtà, per spiacevole che sia. Non manca l’esposizione del paradosso della società dell’apprezzamento istantaneo, riflesso puramente istintivo che porta a cliccare, un cuore, un like, senza pensarci. Per non parlare dell’ondata di imprenditori illuminati dall’etica, con uno straordinario Mark Rylance fra Elon Musk e Steve Jobs, dal sorriso stampato e il tono di voce zen, campione intergalattico irresistibile della doppia morale.

Pur uscito in epoca pandemica, Don’t Look Up è un grido d’allarme sull’ambiente, anche se si adatta alla grande a molte altre problematiche esplose ancora più recentemente, come la pandemia. Tutto bene, no panic. Ma non c'è più il pulsante "fine di mondo" nella sua confortante concretezza. Oggi il rischio di autodistruzione è smaterializzato, come molta parte della nostra quotidianità e delle paure per il futuro.

Aiuto, voglio scendere, ma prima meglio guardare anche in basso, oltre che in alto. Ci voleva un comico come McKay per farci ridere di terrore.

di Mauro Donzelli
critico e giornalista cinematografico
intervistatore seriale non pentito