Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Coda - I segni del cuore (Coda)

 
pic_movie_1538   NUM   1538  
  DATA E CINEMA   2022.04.01 DIAMANTE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Sian Heder  
  ATTORI   Emilia Jones, Troy Kotsur, Daniel Durant, Marlee Matlin, Eugenio Derbez, Ferdia Walsh-Peelo, Lonnie Farmer, Kevin Chapman, Amy Forsyth  
  PRODUTTORE   Vendome Pictures, Pathé Films, Picture Perfect Federation  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Marius De Vries  
  PAESE   USA  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2021  
  DURATA   111 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/coda-i-segni-del-cuore/59861/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   CODA - I segni del cuore, il film diretto da Sian Heder, racconta la storia di Ruby (Emilia Jones), una ragazza di diciassette anni che durante le prime ore del mattino, prima di entrare a scuola, lavora sulla barca di famiglia per aiutare i suoi genitori (Marlee Matlin e Troy Kotsur) e suo fratello (Daniel Durant), per portare avanti la loro attività di pesca sulla costa del Massachusetts. Ruby è l'unica persona udente della sua famiglia. Da quando la giovane ragazza è entrata a far parte del coro della scuola, scopre di avere una forte attrazione per il canto. Il suo maestro Bernardo (Eugenio Derbez), crede ci sia qualcosa di speciale nella giovane adolescente e la spinge a considerare una prestigiosa scuola di musica per il suo futuro. Ruby si troverà così davanti a un bivio: abbandonare i suoi adorati genitori per seguire il suo più grande sogno o continuare ad aiutare la sua famiglia.

CURIOSITÀ SU CODA - I SEGNI DEL CUORE
- Vincitore del Premio Oscar 2022 come miglior film, miglior attore non protagonista e migliore sceneggiatura non originale
- In DVD, Blu-ray e digital edition dal 2 febbraio 2022.
- Remake del film francese "La famiglia Belier" (2014) di Eric Lartigau.
- CODA è l' acronimo di Children of Deaf Adults, figlio udente di genitori sordi.
- Vincitore del Gran Premio della Giuria, Premio del Pubblico, Premio Speciale per il cast e Premio per la miglior regia nella sezione drama al Sundance 2021.
 

COMMENTO   Il film che ha travolto ed emozionato l'America vincendo addirittura l'Oscar (anzi 3, contando quello per l'attore non protagonista e la sceneggiatura non originale) è la versione in lingua inglese, "potenziata" ma estremamente fedele del francese La famiglia Bélier. Un'opera divertente ed edificante, un tipico "crowd-pleaser", che mette in scena con ottimi attori una storia già raccontata tale e quale. Sicuramente piacerà a chi non ha visto il primo, e a chi al cinema cerca buoni sentimenti e storie che facciano sentire migliori chi le vede. (Daniela Catlli - Comingsoon.it)
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Nel 2021 CODA è stato presentato al Sundance Film Festival, dove è stato premiato come miglior film, e fu lì che si scatenò una vera e propria guerra di offerte per distribuirlo, vinta da Apple + (in America è uscito esclusivamente su questa piattaforma) per la bella cifra di 25 milioni di dollari. Il resto è storia: premi su premi, fino all'Oscar come miglior film, miglior attore non protagonista a Troy Kotsur e miglior sceneggiatura non originale alla regista Sian Heder. Un risultato straordinario per i produttori francesi de La famiglia Bélier, uscito nel 2014 in Italia dopo un enorme successo in Francia. Lungimirante, Philippe Rousselot assieme a Patrick Wachsberger ha contattato Sian Heder perché scrivesse e dirigesse un adattamento in lingua inglese della storia originale. Ora, fin da La famiglia Bélier, la cui frase di lancio era “un film che vi farà stare bene”, la storia faceva leva su sentimenti basilari: faceva ridere con la sua rappresentazione per una volta non lagnosa e ricattatoria delle persone sorde (termine ufficialmente accettato), che vengono mostrate in grado di amare, allevare una famiglia, gestire un'attività e tutto quello che può fare chi non ha questo handicap. Ovviamente con le opportune licenze poetiche: per fare da interprete in questioni legali o mediche (una delle scene più divertenti dei due film) è richiesto un traduttore ufficiale e non verrebbe mai permesso che a farlo fosse una ragazzina di 16 anni.

Ora, confessiamo di provare un certo imbarazzo a recensire CODA – I segni del cuore. È un brutto film? No di certo, intrattiene, diverte e commuove nei punti giusti, il che secondo molti spettatori è il massimo che un film possa fare. In più, il fatto che i diritti di remake siano stati acquistati anche da altri paesi, come ad esempio l'India, sta a significare che tocca corde emotive importanti e comuni. Il problema forse è che a chi ha visto La famiglia Bélier, il remake in lingua inglese fa l'impressione di un'automobile a cui abbiano dato una nuova carrozzeria, più lucida e appariscente, migliorando il look dell'originale ma cambiando poco o nulla della sostanza. Indubbiamente a merito del film di Sian Heder va la scelta di tre attori davvero sordi per il ruolo dei genitori e del fratello di Ruby (Paula nell'originale) contro uno (il fratello) dei Bélier, dando spazio a interpreti che – con l'eccezione di Marlee Matlin che l'Oscar lo ha vinto tanti anni fa con Figli di un dio minore - in genere vedono limitati i loro ingaggi a piccole partecipazioni televisive e ai palcoscenici teatrali (come si è visto anche nel bellissimo Drive My Car). Uno dei cambiamenti è nella scelta della protagonista: se la pur brava Emilia Jones canta e fa l'attrice fin da bambina, Louane Emera è essenzialmente una cantante, rivelata dall'edizione francese di The Voice, la cui performance ci è sembrata perfino migliore.

Cambia ovviamente l'ambientazione della storia e la professione della famiglia: da agricoltori in Normandia a pescatori nel Massachussets, così come le canzoni e il fatto che nel primo film la ragazza tiene nascosta a tutti fin che può la condizione dei suoi genitori, qua invece nota. La versione americana accentua il tema del bullismo subito fin da bambina dalla ragazza, ripete pari pari alcune riuscite sequenze dell'originale inclusa la scena cruciale in cui Ruby fa “ascoltare” al padre la sua voce mentre canta e quelle tra la ragazza e la madre, inclusa la più significativa, quando questa le racconta il disappunto alla sua nascita quando ha saputo che non era sorda come lei (il motivo lo capiremo poi). Rispetto agli attori, Eric Elmosnino ci era piaciuto di più nel ruolo del maestro di canto: un po' troppo macchiettistica ci è parsa l'interpretazione di Eugenio Derbez. Se nel film di Lartigau, poi, il padre si candidava addirittura a sindaco, nel caso di CODA, in modo più plausibile, l'uomo si batte per l'autonomia dei pescatori, dimostrando che anche chi si esprime solo con la lingua dei segni e non sente può far sentire la propria voce e rappresentare la comunità.

Per il resto i Rossi sono come i Bélier, si amano, sono sessualmente molto attivi, imbarazzanti come tutti i genitori per una figlia che porta a casa il primo fidanzatino. Anche il resto è identico, nella storia di una ragazza che è l'unica figlia udente della sua famiglia e per questo si sente in dovere (e i suoi lo danno per scontato) di condividere la vita e il lavoro dei suoi, finché non le si apre la possibilità di entrare in una scuola per coltivare la sua passione per il canto, che i genitori e il fratello in apparenza non possono condividere ma che riescono a “sentire” con la comprensione, l'amore e la lingua dei segni con cui Ruby traduce le parole della sua canzone. Da un film italiano di Dino Risi, Profumo di donna, venne fatto un remake americano, Scent of a Woman, che fu candidato all'Oscar, e nessuna legge vieta di dare la statuetta a un remake che non è nemmeno - da noi solo dopo l'Oscar e la visione su Sky, mai in America - stato visto in sala sul grande schermo. Certo, è importante dare messaggi di inclusione e ottimismo, ma non ci sembra affatto che CODA meritasse tanti onore, almeno se ci limitiamo a parlare di cinema e non solo di messaggi e sentimenti positivi.

di Daniela Catelli
Saggista traduttrice e critico cinematografico
Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità