Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Una vita in fuga (Flag day)

 
pic_movie_1537   NUM   1537  
  DATA E CINEMA   2022.03.31 PINDEMONTE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Sean Penn  
  ATTORI   Sean Penn, Josh Brolin, Regina King, Dylan Penn, Katheryn Winnick, Eddie Marsan, Hopper Penn, Norbert Leo Butz, Dale Dickey, Bailey Noble  
  PRODUTTORE   Conqueror Productions, Wonderful Films  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Joseph Vitarelli  
  PAESE   USA  
  CATEGORIA   Thriller, Drammatico  
  ANNO   2021  
  DURATA   107 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/una-vita-in-fuga/61137/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Una Vita in Fuga, il film diretto da Sean Penn, tratto dal libro biografico di Jennifer Vogel "Flim-Flam Man: The True Soty of My Father's Countrefeit Life" ed è ispirato a fatti realmente accaduti. Racconta la storia di Jennifer (Dylan Penn), che deve affrontare i problemi causati da un padre che la ama, ma che vive una doppia vita. Suo padre, John Vogel (Sean Penn), oltre a essere un rispettabilissimo genitore, è anche un truffatore o - meglio - il falsario più noto alle forze dell'ordine.
Quando Jennifer è solo una bambina, quella che conduce con il padre, le sembra una vita esaltante e piena di avventure, ma crescendo si rende conto che il genitore non è affatto l'eroe che lei sognava durante l'infanzia. È per questo che la ragazza decide di prendere una strada diversa e condurre una vita per conto suo, lontana da John, ma non riuscirà a stare a lungo lontana da lui...

Del cast del film fanno parte anche: Josh Brolin, Miles Teller, Katheryn Winnick, Norbert Leo Butz, Dale Dickey, Eddie Marsan e Bailey Noble.

CURIOSITÀ SU UNA VITA IN FUGA
- Tatto dal libro biografico di Jennifer Vogel "Flim-Flam Man: The True Soty of My Father's Countrefeit Life".
- Presentato in Concorso al Festival di Cannes 2021.
- Sean Penn qui dirige e recita insieme ai suoi due figli Hopper e Dylan Penn.

FRASI CELEBRI DI UNA VITA IN FUGA
- John Vogel (Sean Penn): La speranza più grande che un uomo possa avere è lasciarsi dietro qualcosa di bello, che abbia fatto lui.
- Jennifer Vogel (Dylan Penn): I momenti speciali dell'infanzia sono come le favole e nelle mie mio padre era il principe.
- Marshal Blake (Regina King): Suo padre ha stampato 22 milioni di dollari.
- John Vogel: E spero tanto che tu ci creda: le persone possono cambiare.
 

COMMENTO   Flag Day di e con Sean Penn. Due notizie. Prima la buona: non è il precedente, il tremendo The Last Face, la cui devastante accoglienza da parte della stampa nel 2016 a Cannes costrinse l’anno dopo il festival francese a embargare recensioni e commenti social fino alla fine della proiezione di gala. Poi la cattiva: non è, comunque, un grande film.

Basato sulla vera storia di John Vogel, rapinatore e falsario tra i più grandi della storia americana, trasposta nel libro Flim-Flam Man dalla figlia Jennifer, Flag Day racconta il rapporto ambivalente tra la stessa Jennifer (Dylan Penn, avuta da Robin Wright) e il padre, personaggio larger than life e quintessenza del sogno, seppur deviato, americano, che per la prima volta in una sua regia Sean interpreta egli stesso. A rincarare il formato famiglia è anche l’altro figlio, Hopper Jack Penn, che interpreta quello di Vogel Nick.

Il gioco di specchi tra verità e finzione, o meglio persona e personaggio, riverbera pesantemente sul film, giacché senza nulla togliere a Dylan Penn che non è solo figlia d’arte ma attrice più che promettente viene il sospetto che, rapine e falsificazioni a parte, stiamo vedendo un filmato di famiglia, in cui Sean riflette il proprio narcisismo – gli piacerebbe – maudit e i figli godono di luce riflessa, sfruttando, Dylan, l’assertività e l’autonomia di Jennifer.

Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale, o giù di lì, la memoria del magnetico e pericoloso, imprevedibile e tenero, generoso e assente padre informa il film nel ricordo di Jennifer, ma è come se sfogliassimo l’album della famiglia Penn, che non sarà necessariamente un danno, ma un limite e una diminutio un po’ sì.

Se non mancano sequenze fascinose, scene indovinate (la finta telefonata di John al concessionario), il film è lungo, ripetitivo, perfino stucchevole nel ritratto del papà tanto amato, e osteggiato, quanto maledetto: c’è di che compiacersi, qui e là, anche per lo spettatore, ma la terapia familiare avrebbe giovato di più.

di Federico Pontiggia
(https://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/una-vita-in-fuga/65444/)