Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Nowhere special - Una storia d'amore (Nowhere special)

 
pic_movie_1496   NUM   1496  
  DATA E CINEMA   2021.12.20 PINDEMONTE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Uberto Pasolini  
  ATTORI   James Norton, Michael Lamont, Chris Corrigan, Valene Kane, Louise Mathews, Keith McErlean, Eileen O'Higgins, Rhoda Ofori-Attah  
  PRODUTTORE   Picomedia, n.s.l., Digital Cube con Rai Cinema, con il sostegno di Eurimages, del Mibact e del Centro Cinematografico Rumeno  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Andrew Simon McAllister  
  PAESE   Italia, Romania, Gran Bretagna  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2020  
  DURATA   96 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/nowhere-special-una-storia-d-amore/59135/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Nowhere Special - Una storia d'amore, film diretto da Uberto Pasolini, racconta la storia di John (James Norton), un lavavetri 35enne, abbandonato dalla moglie subito dopo la nascita del figlioletto Michael (Daniel Lamont). L'uomo ha dedicato tutto se stesso a crescere il piccolo, cercando di non fargli mancare nulla, e ora che il figlio ha quattro anni, John riceve una pessima notizia: gli restano pochi mesi di vita. In questo breve periodo che gli è rimasto, l'uomo si mette alla ricerca di una nuova famiglia per Michael, deciso a tutelare suo figlio dalla sua morte e determinato a dargli un futuro radioso.
Ben presto, però, John si renderà conto che reputare "perfetta" e adatta una famiglia, soltanto dopo un breve incontro, non è affatto semplice. Sempre più titubante e indeciso, l'uomo decide di accettare l'aiuto di una giovane assistente sociale, pronta a mostrargli un intero ventaglio di altre possibilità.
 

COMMENTO   A otto anni da Still Life, Uberto Pasolini affronta ancora il tema della morte per parlare però di vita e dell'amore assoluto fra un padre e un figlio. Parte dalla realtà il regista e segue, con grazia, rispetto e leggerezza l'ultimo viaggio di un uomo, che lo condurrà a trovare la famiglia a cui affidare il suo bambino quando lui non ci sarà più. Racconta del coraggio di arrendersi al destino il film e si interroga sull’eredità che ciascuno di noi lascia dietro di sé. Commovente, ma non ricattatorio, Nowhere Special si permette colori allegri e vivaci ed esplora con precisione il mondo delle adozioni, curioso e variegato. James Norton è un interprete perfetto e il piccolo Michael Lamont un attore prodigio. (Carola Proto - Comingsoon.it)
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Sono passati otto anni da Still Life, otto anni in cui Uberto Pasolini avrà avuto certamente altre cose da fare ma in cui, molto probabilmente, aspettava la storia giusta da trasformare in un film rigoroso e asciutto eppure sincero e commovente, nel nostro caso un racconto per immagini che, pur parlando di cose tristi, sapesse narrare con leggerezza il momento forse più difficile dell’umana esistenza: la morte, o meglio il poco tempo che la precede. Per Pasolini, del resto, il cinema è uno strumento per imparare cose e conoscere realtà lontane, come il mondo delle adozioni e la reale vicenda di un lavavetri trentaquattrenne gravemente malato che ha cercato per settimane la famiglia giusta a cui affidare suo figlio di quattro anni. La cronaca del suo peregrinare era lacerante, ma il produttore di Full Monty l'ha stemperata con una malinconica dolcezza, avvolgendola in quel calore umano che è il tessuto connettivo del popolo irlandese.

Può apparire strano che Uberto Pasolini abbia avuto ancora voglia di parlare della lugubre signora vestita di nero e armata di falce, ma Nowhere Special, a dispetto di tutto, è un film sulla vita: quella che si abbandona con tristezza e sgomento, e quella che continua attraverso un altro essere umano, nostro figlio, che ci porterà sempre dentro di sè, ed è una cosa importante perché noi esseri mortali e fragili acquistiamo davvero senso solo se lasciamo qualcosa o qualcuno dietro di noi. E poi un bambino, con la sua energia e la sua curiosità, è l’antitesi della morte, così come lo è l'amore, sentimento purissimo che lega gli esseri viventi. E infatti il sottotitolo del film è Una storia d’amore, perché John, che è nel fiore degli anni, potrebbe avere, o potrebbe aver avuto, tutte le donne del mondo, e però ha preferito consacrarsi totalmente al dolcissimo Michael. Inoltre, se Still Life si apriva con una scena ambientata in un cimitero, a cui seguiva un montaggio di desolanti funerali, e le tinte del film erano il bianco il grigio e il beige, Nowhere Special è un tripudio di colori: il rosso delle camice e delle felpe di John e un cielo che forse non è mai stato così azzurro nella terra di Oscar Wilde e di James Joyce. Perché siamo a Belfast, quindi non nell'Inghilterra a tratti impietosa dei film di Ken Loach, ma in una città in cui gli assistenti sociali non sono il male e ci si aiuta fra vicini.

Attraverso il peregrinare di John e Michael fra le possibili famiglie adottive del piccolo, il film di Uberto Pasolini ci immerge in un microcosmo variegato e complesso, passando dalle case dei ricchi un po’ nevrotici a coppie più semplici, dai single alle famiglie che hanno deciso di accogliere ragazzi dal passato infelice, da chi sembra sentimentalmente anestetizzato a chi con un figlio potrebbe riempire il vuoto che ha dentro. Michael guarda ogni realtà con curiosità e stupore, e capisce, certo che capisce, perché i bambini sono molto più intelligenti e acuti di quanto pensiamo, ed è la consapevolezza del bimbo che presto perderà il papà che ci macina il cuore.

Non indugia nella descrizione della malattia Nowhere Special, se non in un'unica scena, né mostra un corpo in disfacimento. No, James Norton è sempre bello e macho, e averlo voluto come protagonista è stata indubbiamente una mossa vincente da parte del regista. L'attore è stato straordinario. Insieme a Pasolini ha fatto un lavoro di sottrazione, rendendo significativi sguardi e silenzi. Perché non era certo facile interpretare un ruolo così, e incarnare un individuo che, a un passo dalla fine di tutto, accetta il suo destino e decide di lasciar andare: le paure, gli interrogativi, la carne della sua carne. John è un eroe nel vero senso del termine, e contempla anche la possibilità di essere dimenticato per sempre dal figlio, e questa è nobiltà d'animo allo stato puro. È un grandissimo film Nowhere Special, un atto d'amore verso lo spettatore di un uomo di cinema generoso, una perla rara in mezzo a tanta retorica, profluvi di azioni e di parole, ritmi frenetici, effetti speciali, mostri e supereroi quasi tutti uguali. La nostra speranza, a questo punto, è che Uberto Pasolini non aspetti altri otto anni prima di farci un altro magnifico dono che parli il linguaggio della settima arte.

di Carola Proto
Giornalista specializzata in interviste
Appassionata di cinema italiano e commedie sentimentali