Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Luca (Luca)

 
pic_movie_1470   NUM   1470  
  DATA E CINEMA   2021.09.19 DISNEY+  
  RASSEGNA   [STREAMING]  
 
     
  REGISTA   Enrico Casarosa  
  ATTORI   Luca Argentero, Giacomo Gianniotti, Marina Massironi, Saverio Raimondo, Orietta Berti, Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Alberto Vannini, Luca Tesei, Sara Ciocca, Alberto, Luciana Spinelli, Nick Pescetto, Jacob Tremblay, Maya Rudolph, Jack Dylan Grazer, Jim Gaffigan  
  PRODUTTORE   Pixar Animation Studios  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Dan Romer  
  PAESE   USA  
  CATEGORIA   Animazione  
  ANNO   2021  
  DURATA   95 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/luca/59154/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Luca, film diretto da Enrico Casarosa, ambientato in un meraviglioso paesino della Riviera Ligure, racconta la storia di un'amicizia e di un'incredibile avventura estiva che cambierà per sempre la vita del protagonista.
Il giovane Luca insieme al suo migliore amico Alberto decidono di immergersi nell'atmosfera delle vacanze estive in Riviera, vicino al mare, mangiando gelati e pasta e scorrazzando in scooter. I due, però, condividono e nascondono un grande segreto: non sono bambini comuni, ma mostri marini che vivono sott'acqua e sono desiderosi di scoprire cosa si trovi al di sopra della superficie del mare. Luca è un bambino introverso e timido, che ha sempre rispettato la regola principale del suo mondo, ovvero non salire in superficie. Quando conosce il ribelle Alberto, però, si lascia convincere e lo segue nel nostro mondo, desideroso di apprendere quanto più possibile su di noi e sulla vita sulla terraferma.

Giunti sulla superficie i due scoprono che da asciutti hanno un aspetto simile agli umani, cosa che li spingerà a vivere a pieno questa loro avventura. Esperienza dopo esperienza, Luca scoprirà che tutti i pericoli che sin da piccolo credeva di trovare sulla superficie sono in gran parte infondati e si gode questa ventata di libertà... l'unica cosa a cui deve stare attento è non bagnarsi, per evitare di mostrare il suo reale aspetto!

CURIOSITÀ SU LUCA
Il film è disponibile in streaming online su Disney+ dal 18 giugno 2021.
Originariamente il regista Enrico Casarosa voleva che il grande compositore cinematografico italiano Ennio Morricone firmasse la colonna sonora del film, purtroppo l'artista è morto prima che Enrico potesse chiederglielo. Il film sarà dedicato alla sua memoria.
Ottavo film Pixar ad avere una sola parola nel titolo in originale, dopo Cars - Motori ruggenti (2006), Ratatouille (2007), Up (2009), Ribelle: The Brave (2012), Coco (2017), Onward - Oltre la magia (2020) e Soul (2020). WALL · E (2008) potrebbe essere un'eccezione poiché il nome del personaggio del titolo è un acronimo.
 

COMMENTO   Luca è uno dei più bei lungometraggi animati della Pixar: è una fiaba sulla crescita, sull'apertura al mondo e anche sul distacco, immersa in un ritmo sostenuto, tante risate e momenti davvero commoventi. Enrico Casarosa non rinuncia agli stereotipi sull'italianità, ma li rivisita in modo sottile, divertito e sincero, senza snobismi, creando un piccolo universo locale e allo stesso tempo molto caratterizzato per qualsiasi pubblico. La magia delle estati della nostra infanzia, quelle che sembravano infinite, è tutta in questi magici 100 minuti. (Domenico Misciagna - Comingsoon.it)
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Cinque Terre, Italia. Nelle acque dell'immaginaria Portorosso il giovane mostro marino Luca obbedisce ai genitori, che gli impediscono di provare troppa curiosità per il mondo degli umani là fuori. Obbedisce finché l'amico Alberto non gli mostra che non c'è pericolo nell'uscire in superficie, specie perché - posto che l'acqua non li tocchi - i due acquistano sembianze umane all'aria aperta. Li aspetta un'estate indimenticabile, aiutando la bambina Giulia a vincere un rocambolesco triathlon contro un arrogante bulletto di nome Enrico. Il sogno? Vincere i soldi per comprare un'affascinante chimera umana: la Vespa!

Dopo aver sfiorato l'Oscar dieci anni fa con il suo cortometraggio La Luna, lo story artist Enrico Casarosa ha avuto la sua chance per mettersi alle redini di un lungometraggio tutto suo, incontrando una forma mentis che ultimamente sta rendendo le opere Pixar se possibile ancora più preziose di prima. Ogni soggetto nasce da radici autobiografiche profonde di ogni autore, filtrate, corrette e rese più universali dal confronto con una miriade dei più talentuosi e creativi collaboratori in circolazione. Luca è un piccolo miracolo da diversi punti di vista, se non altro per la sua stupefacente capacità di associare la più sincera, esaltante, immediata leggerezza con un'appagante profondità di lettura, una potenza in grado di coprire davvero ogni tipologia di pubblico... ma senza freddi calcoli.

Luca, la gloria dell'estate che sembra non finire mai
Non c'è da spiegare perché un'estate vissuta da bambini con un caro amico sia un'avventura sublime, irripetibile, una scuola di vita che nelle piccole cose ci rende più solidi: "Non ho mai avuto nella vita amici come quelli che avevo a dodici anni: Gesù, chi ce li ha?", concludeva lo scrittore al termine di Stand By Me da Stephen King. Luca genera prima un'immedesimazione nell'entusiasmo puro della scoperta: Alberto è l'amico che ti dà quella piccola spinta necessaria a violare le regole quel tanto che basta a trovare te stesso. Il tormentone di "Silenzio, Bruno!" (in italiano anche in lingua originale) è la sintesi di questo mantra: "Bruno" è il nome fittizio con cui Alberto identifica la paura di sfidare se stessi, una voce invadente che bisogna capire quando zittire. Luca è un bravo bambino perché "non si trasforma", ma dovrà decisamente allentare il freno a mano per essere all'altezza delle sfide che lo aspettano.
Questa costruzione metaforica sulla ricerca della propria identità tramite una trasformazione rischierebbe di diventare concettosa o risaputa, se Casarosa e i suoi sceneggiatori Jesse Andrews & Mike Jones non sapessero con pochi tocchi sintetizzare l'infanzia nel modo più poetico e complice. In una scena i due protagonisti, affascinati dall'immagine di una Vespa, ne costruiscono una con mezzi di fortuna, improbabile, approssimativa, ma la reazione è da applausi: "È più bella di quella nella foto!" Non è vero, naturalmente. O forse sì? Se da bambini avete gioito della vostra creatività, vi tornerà tutto e a quel punto il film diventerà una strada in discesa verso le vostre scorte di fazzoletti.

Luca e l'estate che pur finisce, ma non è una tragedia
Ci si commuove, perché se in un primo momento Luca fotografa l'esaltazione dell'amicizia e della scoperta, Casarosa si spinge un passo più avanti nel raccontare il mistero della sua natura: il piccolo Luca in realtà attraversa tre mondi, quello suo originale degli abissi, timoroso e rigido (ma per affetto e protezione, non per crudeltà), poi quello esterno che vive insieme ad Alberto, e infine ha la prospettiva di un terzo universo. C'è all'orizzonte un futuro che lo aspetta. All'allargarsi delle esperienze i nostri mondi collidono: anche se non smettiamo mai di voler bene a tutti, dobbiamo capire se è davvero possibile ignorare le opportunità che ci si aprono davanti e mantenere tutto statico. Soprattutto, chi sarà lì a sostenerci in questa difficile scelta sarà chi ci vuole bene sul serio, la nostra radice. C'è qualcosa di profondamente toccante nel modo in cui Luca racconta l'ineluttabilità di questi cambiamenti, di questo indebolimento della magia dell'infanzia in favore però di una vita adulta che si apre e ne rappresenta un'evoluzione, non una tomba. Un messaggio educativo per tutti, non ultimi gli adulti afflitti da nostalgia cronica.

Luca: gli stereotipi non fanno sempre male, basta crederci
Luca è preziosissimo anche nel suo trattamento degli stereotipi, anzi rappresenta un contributo intelligente al dibattito spesso troppo rigido sulla questione. Non è un film che evita gli stereotipi locali italiani, ma sono filtrati da un autore italiano, e si sente: quella di Luca è un'Italia a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, come suggerisce lo splendore cromatico delle scenografie, dei costumi, e di un colore avvolgente che esplode con la saturazione di una pellicola Ferraniacolor. Ci sono però scarti e approfondimenti che uno straniero non azzarderebbe, come l'accostamento di canzoni di Gianni Morandi e Mina a Edoardo Bennato, dialoghi originali che mischiano inglese e italiano senza remore, e una ricerca del dettaglio che stimola l'attenzione e il rispetto. Nessun motivo di ripudiare gli stereotipi, se gli stereotipi vanno a genio anche a te e permettono di comunicare qualcosa: e se tutti nel mondo pensano che siamo pasta-dipendenti, non c'è nulla di male nel rappresentarla. Ma non è generica "pasta al pomodoro": sono trenette al pesto. Filologicamente ricreate: dopotutto parliamo degli artisti Pixar, mica degli ultimi arrivati, diretti da un genovese.

La sensazione che se ne ricava non è quella del folklorismo d'esportazione, ma di una reale comunione d'intenti che, in nome di quest'italianità solare, ha raccolto in un messaggio universale una costellazione di collaboratori da tutte le parti del mondo. Dando una marcia in più di caratterizzazione a una storia già di per sé molto sentita e senza cali di ritmo.

Cullati per un'ora e quaranta dalla dolcezza continua di immagine e suono, investiti dal calore di un film che si inserisce tra i migliori di sempre della Pixar, persi tra una risata fragorosa e un magone, si finisce per ringraziare gli autori dell'esistenza di Luca per un altro motivo ancora. C'è un ultimo sottotesto più profondo: il contrasto tra il fascino della provincia e la sfida del cosmopolitismo, il filo sottile che unisce chi va via e chi rimane e che pure non si spezza, insomma la lettura più sociale e pubblica della storia privata del piccolo protagonista. La finezza con cui Luca suggerisce questi grandi temi senza presunzione è un viatico per chi non riesca ancora a trovare risposte: non c'è panacea migliore di una fiaba.

di Domenico Misciagna
Giornalista specializzato in audiovisivi
Autore di "La stirpe di Topolino"