Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Collateral Beauty (Collateral Beauty)

 
pic_movie_1105   NUM   1105  
  DATA E CINEMA   2017.01.15 FIUME  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   David Frankel  
  ATTORI   Will Smith, Edward Norton, Kate Winslet, Michael Peña, Helen Mirren. Naomie Harris, Keira Knightley, Jacob Latimore, Enrique Murciano, Kylie Rogers, Natalie Gold, Liza Colón-Zayas  
  PRODUTTORE   PalmStar Media, Likely Story, Anonymous Content, Overbrook Entertainment, Village Roadshow Pictures  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   USA  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2016  
  DURATA   94 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=86371  
 
 
 

DESCRIZIONE   Howard è il manager di maggior successo di una grande azienda. Colpito dalla tragedia della morte della figlia di sei anni, non riesce a tornare a vivere. I suoi tre migliori amici e colleghi di lunga data vengono a sapere che ha scritto delle lettere, al Tempo, all'Amore e alla Morte, e assoldano tre teatranti perché impersonino queste entità astratte e dialoghino con Howard, scuotendolo e riportandolo alla consapevolezza che la sua vita non è finita. Nemmeno in mano ad un grande autore visionario, un copione come questo, sarebbe stato al sicuro; meno che mai nelle mani di David Frankel e di un cast troppo curiosamente assortito, dove i grandi attori -Norton e Winslet- rimangono malamente schiacciati nelle loro potenzialità e soltanto Helen Mirren riesce a emergere come merita, ma la fa con un personaggio da commedia, lanciato come una trottola impazzita su un tappeto ultra drammatico. Non che una dose di leggerezza non sia contemplata in partenza, lo è senza dubbio, ma non è quella della commedia, bensì quella sentimentale del "Canto di Natale" dickensiano, che il film riprende esplicitamente nelle figure dei tre attori che, come angeli, vedono in profondità nelle vite dei loro interlocutori. Anche qui, però, le forzature non mancano, e soprattutto diventa sempre più chiaro, strada facendo, che in Collateral Beauty sono contenuti due film che non s'incontrano se non in maniera illusoria, soltanto apparente. Da un lato, il melodramma con Will Smith e Naomie Harris, film "impossibile" per il suo portato tragico, affrontato senza mai levare le lacrime dagli occhi, a colpi di invenzioni singhiozzanti (il domino, le lettere) e con un twist finale che sarebbe stato più adatto ad un cortometraggio che ad un progetto con queste ambizioni. Dall'altro lato, un film dal sapore più indipendente e dal soggetto più singolare, su una piccola compagnia di attori pagati per uscire dalla comfort zone del loro teatrino off Broadway e misurare la loro arte con un'esigenza della vita vera, un terreno su cui non possono sbagliare, pena l'aggravamento di una sofferenza già insopportabile. Una prova difficile, che Keira Knightley rischia di fallire, non tanto nella finzione, ma sul palcoscenico principale, quello del film stesso. Quando poi arriva il momento di spiegare il titolo, per il solo fatto che il film si ritrovi a dover tentare di farlo, e per giunta con esiti affatto convincenti, è chiaro che il meccanismo non è oliato a dovere: l'architettura è complessa e suggestiva, ma le tessere del domino non cadono naturalmente a cascata come Frankel e compagnia vorrebbero farci credere.
 

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